Spesso, noi studenti del polo tecnologico, siamo coinvolti dai nostri docenti in lezioni diverse, consistenti nella diretta sperimentazione degli argomenti trattati in classe. Crediamo, infatti, che questo tipo di apprendimento sia più efficace rispetto a quello usuale, in quanto ci permette di comprendere praticamente ciò che risulta, poi, esserci utile nella vita di tutti i giorni. Per iniziativa dei nostri professori, soprattutto di coloro che insegnano materie idonee a questo tipo di lezione, ci rechiamo nel laboratorio della nostra sede e, con l’utilizzo di appositi strumenti, ci divertiamo a trasformarci in dei piccoli “Einstein”.
Lo scorso sabato mattina, durante l’ora di fisica, nel laboratorio scientifico, abbiamo partecipato ad una di queste lezioni, sotto la guida attenta della nostra prof.ssa Rosalba Casale. Muniti di carta e penna, abbiamo ascoltato ed annottato i consigli della prof., partecipando attentamente a quanto è stato svolto. Si è trattato di un esperimento finalizzato ad una maggiore conoscenza riguardo alla “forza di attrito” ed alle sue conseguenze. Una forza di attrito è, per esempio, quella che l’asfalto esercita su un’automobile durante una frenata e che consente all’auto di fermarsi. Utilizzando un dinamometro (oggetto utilizzato per la misurazione delle forze), dei blocchi di legno, ferro ed alluminio, un carrellino con gancio ed una fune inestensibile, facendo dei calcoli appropriati e seguendo delle formule fisse, siamo giunti a conclusione che le forze d’attrito non impediscono il moto di un oggetto ma lo ostacolano e forniscono le condizioni indispensabili per produrre certi movimenti. Fieri del nostro operato, abbiamo raccolto le informazioni necessarie per stendere una relazione sull’esperimento, al quale speriamo ne facciano seguito altri sempre più interessanti e coinvolgenti.
Gli studenti della classe 1aT3
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