di Carmen Bello e Antonella Federico 1ªSA3 –
Nei giorni scorsi, noi ragazzi della 1ªSA1 e della 1ªSA3 del Liceo Scientifico opz. Scienze Applicate, abbiamo visitato le bellezze naturali del Monte Pugliano e delle Sorgenti del Grassano, soffermando la nostra attenzione sui numerosi fenomeni geologici ed idrogeologici nascosti nella fitta vegetazione del Monte e nella affascinante Valle fluviale.
Monte Pugliano è situato tra i comuni di San Salvatore, Castelvenere e Telese Terme ed ha una superficie di 1.500.000 mq. È un monte di origine calcarea intensamente carsificato, infatti presenta numerose doline conosciute dalla gente del posto come “Puri”. Abbiamo attraversato il Monte in direzione est-ovest, salendo all’altezza delle Terme, e scendendo all’altezza del Grassano. Abbiamo potuto osservare con i nostri occhi 3 doline.
La prima dolina, quella più piccola, è ancora in fase di formazione e presenta un dislivello di circa 25 m. Quando la sua volta cadrà, essa si formerà completamente, ma ci vorrà ancora del tempo. Successivamente siamo scesi in un puro con un dislivello di circa 80 m. E’ paragonabile ad un immenso anfiteatro, L’ultima dolina visitata è stata il “Puro Delle Mele” ossia quella più grande. Essa ha un diametro di circa 210 m è una profondità massima di 185m. Dopo aver attraversato tutto il monte, abbiamo raggiunto il Parco del Grassano con 120mila mq di verde incontaminato e attraversato dalle acque cristalline del fiume Grassano che arriva poi nel fiume Calore. L’acqua che esce al Grassano proviene dal Monte Pugliano, esso infatti ha una particolare caratteristica: il suo terreno è permeabile. Ciò significa che l’acqua meteorica non ruscella, traspira ed evapora solo in piccola parte, e la maggior parte si infiltra fino ad alimentare la falda profonda del monte andando quindi ad alimentare proprio le Sorgenti del Grassano.
Ma una valutazione del bilancio idrogeologico dell’area, che abbiamo studiato in preparazione alla escursione grazie alle lezioni del Prof. Giancarlo Simone, ci ha fatto capire che sorge più acqua di quanta ne piova, quindi, accurate ricerche e studi hanno evidenziato che si che esso sia alimentato da una falda più profonda proveniente dal massiccio del Matese. È stata una bella esperienza ed abbiamo avuto consapevolezza di due fenomeni naturali che abbiamo studiato nel corso dell’anno.