Storia dell’ I.P.I.A. di Telese

L’Istituto inizia la sua attività nell’anno scolastico 1961/’62 come Sede Coordinata dell’Istituto Professionale Statale per l’Industria e l’Artigianato “L. Palmieri” di Benevento. Nell’anno 2000, in fase di rimodulazione della rete scolastica, viene staccato da tale Istituto e inserito nell’Istituto di Istruzione Superiore di Telese Terme, di cui ancor oggi fa parte

L’Istituto ha un bacino di utenza che comprende tutti i comuni della Valle Telesina. In esso si sono formati quasi tutti i tecnici della zona che operano nel settore elettrico ed elettronico.

Ha la sua sede in Telese Terme, in Viale Minieri 9.

Brochure Indirizzo Professionale

Per l’offerta formativa dell’Indirizzo Professionale del Telesi@ consulta la Guida al Telesi@

 PoloTecnologico

Polo Tecnologico dell’I.I.S. Telesi@, sede dell’Indirizzo Professionale

Stages aziendali

La Riforma negli Istituti Tecnici e Professionali

Attualmente l’istruzione tecnica in Italia è suddivisa in 39 indirizzi e quella professionale in 27 indirizzi. I nuovi istituti tecnici avranno invece 11 indirizzi suddivisi in due settori: Economico e Tecnologico. Del primo faranno parte 9 indirizzi (meccanica, meccatronica ed energia; trasporti e logistica; elettronica ed elettrotecnica; informatica e telecomunicazioni; grafica e comunicazione; chimica, materiali e biotecnologie; sistema moda; agraria e agroindustria; costruzioni, ambiente e territorio) del secondo due : amministrativo, finanza e marketing e turismo.

Anche gli indirizzi dell’istruzione professionale vengono decimati, passando a 6. Nel settore dei Servizi troveremo 5 indirizzi (servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale; servizi per la manutenzione e l’assistenza tecnica; servizi socio-sanitari; servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera; servizi commerciali) e nel settore industria e artigianato ritroveremo l’indirizzo delle Produzioni artigianali e industriali. Per tutti gli indirizzi l’orario settimanale passa a 32 ore. Ed è su questo che si rivolgono le critiche dei sindacati. In parecchi indirizzi le ore di lezione sono anche 36 mentre negli istituti professionali si arriva a 40.

Le 1.056 ore annuali (pari a 32 a settimana) saranno suddivise in insegnamenti generali per tutti gli indirizzi e insegnamenti obbligatori, che variano da indirizzo a indirizzo. Su quest’ultima quota, che si incrementa andando verso l’ultimo anno del corso, “possono essere utilizzati spazi di flessibilità” crescenti per adattare il curriculum “alla peculiarità del territorio”. Lo studio delle lingue straniere verrà potenziato e all’ultimo anno è previsto l’insegnamento di una materia in Inglese. Gli istituti professionali, con quote orarie diverse, funzioneranno in modo simile.

L’organizzazione scolastica verrà inoltre modificata profondamente. I collegi dei docenti potranno articolarsi in Dipartimenti “per un aggiornamento costante dei percorsi di studio, soprattutto nelle aree di indirizzo”. Verrà istituito “un Comitato tecnico-scientifico, con composizione paritetica di docenti ed esperti” del mondo del lavoro, delle professioni e della ricerca e per “migliorare l’organizzazione la funzionalità dei laboratori e la loro sicurezza” ci sarà un Ufficio tecnico. Le scuole potranno nominare esperti esterni con contratti d’opera, mentre le innovazioni introdotte verranno monitorate e valutate annualmente.