di Valentina Pacelli e Sara Bozzi –
La lunga attesa è finita, il 23 novembre è arrivato. Il nostro viaggio comincia all’aeroporto di Napoli, dopo due ore che sembrano interminabili arriviamo nella città dell’amour, Parigi.
Dopo la sistemazione dei bagagli in hotel, pieni di entusiasmo inizia la nostra avventura alla scoperta di quei luoghi che ti tolgono il fiato appena poggi gli occhi su di essi. Presi dalla curiosità, neanche la fame ci ferma, infatti dopo una breve pausa al Flunch siamo andati alla ricerca della maestosa cattedrale di Notre Dame passando per le Centre Pompidou. Ma la fame di sapere non si limita a questo, la voglia di conoscere altri monumenti ci spinge nei giorni seguenti a percorrere tutta Parigi in metropolitana per raggiungere la Tour Eiffel, le Musée d’Orsay, le Musée du Louvre, le Quartier latin sulla Rive Gauche della Senna, le Sacré Coeur, l’Arc de Triomphe de Place Charles de Gaulle, les Champs Elysées, l’obélisque de Place de la Concorde. Questi capolavori artistici, culturali ed urbanistici abbiamo avuto modo di vederli anche di notte dal bateau mouche lungo la Senna, che spettacolo meraviglioso e sfavillante di luci!
La nostra scoperta di Parigi si è svolta durante il pomeriggio, quando non eravamo impegnati ad andare a scuola, ‘’École Internationale Suisse’’ dove abbiamo perfezionato la nostra pronuncia francese e arricchito il nostro bagaglio culturale. Ma lo stage continua al liceo Buffon dove veniamo accolti calorosamente dagli studenti “italianisti” con i quali abbiamo messo alla prova le nostre conoscenze linguistiche, come loro hanno fatto con noi, dimostrandoci i loro progressi in italiano dopo tre anni di studio. Grazie alla disponibilità degli studenti abbiamo avuto il piacere di visitare una scuola diversa da quella italiana. Questa differenza l’abbiamo notata in particolare quando ci hanno mostrato ‘’l’aula delle punizioni’’ inesistente nel nostro Paese. Anche se in poco tempo, abbiamo legato molto con quei ragazzi tanto da lasciare una parte di noi a Parigi e sentire una sensazione di dispiacere nel momento in cui ci siamo ritrovati catapultati all’aeroporto di Orly, concludendo il nostro magnifico stage ma pronti per ritornare a casa e raccontare le nostre avventure fatte in questa meravigliosa città.
[wzslider]