Finalmente tornati a casa!
Dall’undici al quattordici Dicembre alcuni ragazzi della 5aD, insieme a un ragazzo della 5aB e una ragazza della 5aA, hanno fatto una full-immersion di quattro giorni a Ginevra.
Il viaggio per arrivarci, durato 14 ore, è stato estenuante, e la sera stessa ci siamo sistemati in hotel, presso la cittadina francese di Annecy.
La cosa più suggestiva è però stato l’attraversamento del traforo del Monte Bianco: 11km di rettilineo, sotto la montagna più alta d’Italia.
Il giorno dopo abbiamo cominciato la giornata proprio ad Annecy. Abbiamo potuto ammirare questo fascinante borgo medievale che al suo inferno offre tantissimi spunti culturali come chiese, edifici storici, castelli costruiti al centro di un fiumiciattolo e tanto altro.
Verso l’ora di pranzo ci siamo diretti al CERN, il Centro Europeo per la Ricerca Nucleare, dove abbiamo speso la maggior parte del pomeriggio.
Abbiamo visitato l’acceleratore di particelle, a 97m sotto il livello di Ginevra, e abbiamo potuto conoscere diversi scienziati che lavorano lì, cogliendo al volo la possibilità di riempirli di domande sulle meccaniche e sul funzionamento del più grande acceleratore di particelle del mondo.
Riposati in albergo, abbiamo fatto una passeggiata serale di nuovo ad Annecy. Le luci natalizie, i mercatini di natale, le persone in festa ci hanno fatto percepire la città in maniera molto più gioiosa.
Il terzo giorno siamo partiti alla volta di Montreux e dello Chateau de Chillon (nelle quali prigioni fu anche tenuto Lord Byron).
A Montreux, dopo una foto con la statua di Freddy Mercury, abbiamo fatto un po’ di acquisti, approfittando dell’atmosfera natalizia e dei mercatini tradizionali del cibo e delle sculture in legno. Senza ombra di dubbio la città più “natalizia” da noi visitata durante questo La.Pro.Di.
Il quarto giorno è stato dedicato al viaggio, tra sonnecchiate e momenti di svago.
La visita al CERN ci ha fatto sentire parte di questo mondo scientifico in costante sviluppo, caratterizzato da innovazione e modernità.
Non uno di noi immaginava fino a dove potesse arrivare la mente umana, e nonostante tutti sapevamo cosa ci aspettasse dopo quell’ascensore industriale che viaggiava a 15 m/s, nessuno poteva prevedere quel sentimento di orgoglio e profondo rispetto per gli scienziati, per il quale nessuno era preparato.
Un La.Pro.Di da non dimenticare.