di Rossi Leopodo (2 ªP1) , Cofrancesco Marco (3 ªP1), Bruschi Giampiero (4 ªP1) –
Spesso non c’è bisogno di andare troppo lontano per trascorrere una bella giornata tra storia, cultura e divertimento.
Siamo i ragazzi delle classi 2ª, 3ª e 4ª dell’Indirizzo Professionale dell’IIS Telesi@ che giovedì 22 maggio scorso abbiamo vissuto questa esperienza ricca di fascino e di grande interesse.
La nostra escursione alle Terme di Agnano e alla Napoli sotterranea ci ha consentito, infatti, di entrare in un mondo dove si fondono cultura ellenistica, storia romana, opere ingegneristiche, istinto di sopravvivenza, amore per la vita, il fascino del mistero, il gusto per l’avventura, il profumo del mare e i sacrifici dei nostri avi.
Le Terme di Agnano che abbiamo visitato in mattinata sono situate sul versante sud-occidentale nella conca di Agnano, sulle pendici del Monte Spina. Sorgono su una delle maggiori caldere europee. Le prime strutture termali sono riconducibili all’epoca greca, ma le rovine del vero e proprio complesso termale si datano nell’epoca dell’imperatore romano Adriano (II secolo d.C.). Il panorama è molto suggestivo, ma le condizioni in cui è tenuto ci hanno lasciati decisamente perplessi; un pezzo di storia così imponente che testimonia la presenza di una struttura termale di valore terapeutico per nulla inferiore a quello dei moderni stabilimenti termali, che è il frutto di applicazioni di leggi fisiche e meccaniche, dell’impegno di menti tecniche pari a quelle dei nostri ingegneri, non può e non deve essere lasciata nel dimenticatoio. Il problema è come sempre la mancanza di fondi, ma anche di volontà.
La parte moderna, con piscine ed il centro Wellness adiacente, sfrutta in maniera ottimale la risorsa fondamentale del territorio, l’acqua ferruginosa e bollente del cratere; ma a dirla tutta, e non per campanilismo, le Terme di Telese sono ancora meglio organizzate.
Il pomeriggio è stato dedicato alla visita di Napoli sotterranea, una seconda Napoli scavata a 40 m di profondità. I sotterranei che abbiamo attraversato, che in origine erano cisterne per l’approvvigionamento di acqua negli appartamenti, sono stati in seguito prosciugati e adibiti a rifugio nel periodo del secondo dopoguerra. Rappresentano oggi una grande testimonianza di forza e di vita; vi si trovano ancora le iscrizioni originarie, i graffiti che ritraggono la triade Mussolini, Hitler e Hiroito, i segni del passaggio di bambini, di giovani sposi, i segni della paura, ma anche della speranza. Il passaggio nei cunicoli è stata una vera e propria avventura all’Indiana Jones. Da sottolineare la valenza della nostra guida, un settantenne pimpante come un ragazzino che racchiudeva l’essenza del napoletano verace, un grande attore, ma sincero; fresco e spontaneo quanto melodrammatico; esagerato, ma simpatico; una forza!
Dalla Napoli sotterranea abbiamo portato con noi questa poesia di Domenico Blasi che vogliamo condividere con tutti perché ricca di verità:
‘ O Scavo
Si ognuno ‘e nuje
scavasse sotto a terra
putesse truvà cose preziose.
‘I vulesse scavà ‘int’ ‘a terra
pè purtà in vita mammeme e pateme.
Invece ce stà chi scava
pè truvà ‘o petrolio,
chi ll’oro,
chi robb’antica,
e chi pè truvà ‘nu segno ‘e storia.
Secondo me ‘o meglio scave
è chillo che facimme ‘int’ ‘all’anima nostra
pecchè ce permette e vivere meglio
‘ncopp’ ‘a ‘sta terra.
‘A cattiveria nostra,
si nun ce stamm’accort
ce po’ purtà ‘int’ ‘a nu fuoss
ca è difficile a ascì fore.
Scavamm assieme:
migliorammo l’umanità.