Gli studenti della 2ªL2 –
Per fare una poesia dadaista di T.Tzara
Prendete un giornale.
Prendete un paio di forbici.
Scegliete nel giornale un articolo che abbia la lunghezza che voi desiderate dare alla vostra poesia.
Ritagliate l’articolo.
Tagliare ancora con cura ogni parola che forma tale articolo e mettere tutte le parole in un sacchetto.
Agitate dolcemente.
Tirate fuori le parole una dopo l’altra, disponendole nell’ordine con cui le estrarrete.
Copiatele coscienziosamente.
La poesia vi rassomiglierà.
Ed eccovi diventato uno scrittore infinitamente originale e fornito di una sensibilità incantevole, benché, s’intende, incompresa dalla gente volgare.
Gli studenti della seconda elledue- liceo linguistico hanno raccolto la sfida di Tristran Tzara e si sono aperti ad un’esperienza di creazione linguistica di poiesis… le istruzioni di Tzara, seguite scrupolosamente, hanno immediatamente dato vita ad un colorato caos di lettere e frasi ritagliate che piano piano si sono ricomposte in insperate liriche. La porta dell’aula è diventata l’ideale cornice per entusiasmarsi e “aprire” nuovi mondi: la parola strappata!
Il percorso si proponeva di indagare la complessa natura del testo poetico nella sua specificità e peculiarità. Gli studenti sono partiti dalla loro esperienza di lettori per arrivare a riflettere insieme sul significato della poesia: che cosa è la poesia? cosa la caratterizza? Dopo essere entrati nell’officina di alcuni grandi poeti per osservare da vicino i sentimenti, le riflessioni e le scelte che conducono alla nascita della poesia, gli studenti hanno analizzato il legame esistente tra la tradizione poetica di un determinato contesto storico-culturale ed il talento individuale del poeta che può rigettarla, stravolgerla, trasformarla o inserirsi consapevolmente nel suo solco.
A conclusione del viaggio è nato il laboratorio di espressione artistica e creativa intorno al testo poetico articolato in due momenti: la poesia dadaista e, sulle note di Vivaldi e dei Coldplay, la composizione di haiku.
Gli haiku sono brevi poesie nate dalla cultura giapponese che hanno affascinato poeti di tutto il mondo. Essi consistono tradizionalmente di 17 “on” o suoni, divisi in tre frasi: 5 suoni, 7 suoni, e 5 suoni. I poeti di altra lingua hanno interpretato gli “on” come sillabe; gli haiku usano linguaggi sensoriali per catturare un sentimento o un’immagine. Sono spesso ispirati da elementi naturali, un momento di bellezza o un’esperienza emozionante.
Ecco gli haiku:
Radio accesa
Odore della pioggia
Mi hai sorriso
Premature albe
Laghi come specchi d’acqua
Fotografie
Colliding galaxies
Eyes like the sky’s far deep edge
I am stargazing GiudiyMorale
J’arpentais lasse
Tanger, colorée d’épices
pieds-noirs sur sa route Renato
Ombrelli chiusi
Pioggia di sentimenti
Cadono amori Giulia
Wake me up
When settember ends
And I’ll start dreaming Laura
Storie di libri
Calde giornate
Ombra di albero Luigia
È non realtà
Il tempo già passato Emily
Oggi un altro giorno
La scura notte
Le stelle luminose
Profondo sonno Marilina
Tramonto al mare.
La luce del sole
Sulla tua pelle Alessia
Alba d’estate
l’odore del mare
cielo stellato Sara
Racconta il mare
Seduto sulla riva
Ascolto l’onda Martina
Di seguito la galleria dadaista