Una disputazio filosofica sul concetto di libertà.
di Nathalie Fiorillo –
Il giorno 14 febbraio le classi 3°C1, 4°C1 e 4°C2 si sono riunite nella Biblioteca dell’IIS Telesi@ per svolgere un dibattito sul tema della libertà; la libertà dell’individuo, la libertà come comunità e la libertà come anarchia sono state oggetto di discussione per i ragazzi che, dopo aver studiato i singoli argomenti e dopo averli approfonditi, si sono confrontati. Nonostante l’importanza e la complessità del tema, il clima della discussione è stato caratterizzato da grande naturalezza e coinvolgimento collettivo. La padronanza con cui si sono dibattute le varie tesi è stata frutto di grande lavoro da parte degli studenti, che hanno scelto con accuratezza le fonti, il materiale e con l’aiuto dei docenti lo hanno trasformato in opinioni difficili da confutare.
Ne è emerso che non esiste né un modello “giusto” di libertà, né la libertà assoluta. Chi si è occupato del rapporto tra libertà e anarchia ha sostenuto che in assenza di governo non è possibile alcuna libertà, perché ciascun individuo concorrerebbe solo alla soddisfazione sfrenata dei propri bisogni, a discapito di qualsiasi forma di convivenza civile. Quasi in continuità con questa opinione, il gruppo che ha sostenuto l’idea che la comunità sia alla base della libertà, ha affermato che il diritto e le norme che regolano una società non ne limitano la realizzazione. Al contrario proprio queste la salvaguardano perché fissano i confini entro cui ciascuno può liberamente muoversi senza danneggiare l’altro. Infine si è sottolineato che la libertà è connaturata all’individuo, poiché lungo l’arco della propria vita ognuno è chiamato ad operare sempre e comunque delle scelte, senza le quali non potrebbe sviluppare la propria specifica ed originale individualità. Il soggetto, pertanto , è frutto della propria libertà.
La didattica alternativa, che propone agli studenti di collaborare e “abbandonare il vincolo del banco” ha riportato in vita il modello di scuola del mondo greco antico, in cui prevale l’orgoglio di far conoscere e prevalere la propria opinione su un argomento, gareggiando nel dibattito. Inoltre, è emersa l’importanza di non associare il topos della libertà solamente alle discipline umanistiche, ma anche a quelle scientifiche e tecnologiche, sulla base dell’idea che la conoscenza è circolare. Ciò significa che non esistono saperi più importanti di altri, perché sono tutti volti allo stesso fine: insegnare a vivere bene insieme.
La libertà non è una definizione, né può essere appresa solo studiando il pensiero di Rousseau, Nietzsche o altri grandi filosofi, essa ci riguarda da vicino. Siamo adolescenti, chi più di noi vuole essere libero? Libero dai genitori, dal rigore della scuola, vogliamo essere liberi di scegliere chi amare, cosa mangiare o indossare. Vogliamo essere liberi di sbagliare e soprattutto vogliamo poter cogliere le opportunità che la vita ci offre. Proprio questa esperienza del dibattito ci ha consentito di sperimentare che l’esercizio della libertà può avvenire solo mettendosi in gioco in prima persona, collaborando in gruppo, rispettando delle regole e appassionandosi nell’approfondimento delle proprie opinioni.
In un mondo in che sta cambiando e che crea continuamente barriere, “bisogna sempre avere il coraggio delle proprie idee e non temere le conseguenze perché l’uomo è libero solo quando può esprimere il proprio pensiero senza piegarsi ai condizionamenti” (C.Chaplin).
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