Nel giorno della memoria e dell’impegno per le vittime innocenti delle mafie, abbiamo pensato di recensire un libro che abbiamo letto e discusso con la nostra docente di italiano, professoressa Lettieri.
“Padrini e Padroni. Come la ‘ndrangheta è diventata classe dirigente” è un libro di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso, pubblicato il 18 ottobre 2016 dalla casa editrice Mondadori. In ben 216 pagine i due autori, il primo procuratore della Repubblica di Catanzaro, nonché magistrato e saggista e il secondo docente universitario e giornalista, sono riusciti a delineare, con estrema chiarezza, il percorso della ‘ndrangheta, un’associazione criminale che nasce in Calabria alla fine dell’Ottocento e che tutt’oggi riesce a condizionare personaggi della politica, delle forze dell’ordine, della sanità e di tanti altri settori. Ancora una volta Gratteri e Nicaso hanno dimostrato, come nei loro saggi precedenti, una forza e un coraggio tali da riuscire a raccogliere dichiarazioni riservatissime e documenti inconfutabili riguardanti questa brutta piaga, partendo dal terremoto del 1908 che colpì Messina e Reggio Calabria. Nel libro si trattano argomenti come lo scambio di favori fra criminalità e politica, la corruzione, l’infiltrazione degli ‘ndranghetisti tra i cosiddetti “colletti bianchi” e molte altre problematiche che nel corso degli anni hanno dato vita a guerre mafiose e scontri politici sempre più forti. E’ il caso, ad esempio, della prima e seconda guerra mafiosa, descritte e raccontate nei minimi particolari, o ancora il riciclaggio di denaro e l’importanza del calcio mercato. Insomma ‘Padrini e Padroni’ racconta una verità amara, senza sconti per nessuno, e gli autori sono pronti ad accusare chiunque sia colpevole, inclusa la società che tutt’oggi sembra non essere scalfita minimamente dai continui atti mafiosi. E’ certamente un libro forte, incisivo, coraggioso e non alla portata di tutti, poiché ricco di vocaboli ed espressioni che richiedono qualche conoscenza base nell’ambito giuridico; molto dettagliato e quindi utile a chiunque voglia capire e conoscere i movimenti malavitosi dell’Italia e i tanti misteri della ‘ndrangheta. Il passato è infatti la chiave per capire il presente e migliorare il futuro poiché, come è facilmente intuibile dal libro, la storia si ripete: gli appalti manovrati nel terremoto del 1908 sono stati gli stessi del terremoto dell’Aquila del 2009, e ancora le corruzioni e la vendita dei voti sono atti ricorrenti tutt’ora.
In breve, un libro interessante ed istruttivo che, nonostante richieda un maggiore impegno nella lettura (come d’altronde ogni saggio), merita di essere letto almeno una volta per informarsi sulla malavita, una ”onorata società” che con gli anni è purtroppo diventata una necessità.
4ªSA2