di Isabella Santillo –
Ok tout le monde, je voulais attendre que la neige fonde pour écrire un autre article mais on est le 26 de mars, le printemps est arrivé depuis plusieurs jours et la neige est encore ici. Donc, la situation est la suivante: I’m sick and tired de le froid! You know, la neige est amazing et tutto quello che volete mais après presque six mois ça commence à être too much. Detto questo, je dois être patiente pas longtemps encore, je crois. Actually, I hope.
De toute façon, mi sono presa una pausa nella “semaine de relâche” e sono potuta andare nel New Jersey a trovare i miei parenti; è stata una settimana bellissima! Mi sono sentita molto a casa perché, anche se solo la sorella di mia nonna e suo marito parlano italiano, il clima intorno a me era familiare e, cosa importante, anche il cibo! Ho fatto shopping, ho insegnato ai miei cugini e ai loro amici a giocare con le carte napoletane, ho mangiato per la prima volta il sushi e dei beigel superbi e grassi con uova, bacon, cheddar e ketchup e mi hanno persino portato in un ristorante cubano; my cousin said it was my birthday per farmi cantare e suonare una canzone e per avere il dolcetto con la candelina… so funny! Of course, I visited the Big Apple and, well, what an amazing city! We spended almost twelve hours in New York, we walked so much and we saw Times Square, Manhattan, Wall Street, Central Park, Rockefeller Center, Little Italy and many other things! But there is one special thing that flooded my heart: I have found a pizza, a real one. Do you know what it means to an italian not to eat a good pizza for seven months? I hope you’ll never know that. Dopo aver gustato la mia pizza con rugola, parmigiano e prosciutto quasi piangendo e ripetendo senza sosta quanto fossi contenta, sono andata a ringraziare il proprietario, lo Chef Pasquale Cozzolino. And then, per proseguire la mia serata in paradiso, siamo andati a prendere un gelato alla Ferrara Bakery in Little Italy; mi ritengo ufficialmente un’exchange student molto fortunata.
Of course, tornare alla routine non è sempre la cosa più divertente del mondo ma io sono particolarmente motivata! Bientôt la neige va fondre et le printemps va arriver et avec lui le soleil, les journées plus longues et les fleurs; en plus, aller à l’école est toujours très agréable, je suis fière de moi pour les bonnes notes et j’attends avec impatience le bal et les trois jours à Toronto et Niagara Falls avec les autres étudiants d’AFS. Il y a seulement 105 jours encore et je veux en profiter au maximum. In questi mesi sono cambiata molto, sono cresciuta e ho capito tante cose su di me, la mia vita, il mondo e quello che voglio che sia il mio futuro.
«Viaggiare da soli contribuisce alla formazione del carattere dell’individuo. Rafforza l’autostima e la capacità di apprendimento. Apre la mente e rende la persona più flessibile. L’assenza di vincoli con altre persone o gruppi dilata la percezione di avere maggiore controllo sulla propria vita e sulle proprie azioni. Stimola la riflessione e aiuta a scoprire se stessi. Crea numerosi vantaggi psicologici. È il modo migliore per lavorare sulla propria persona» afferma la professoressa Constanza Bianchi della Queensland University of Technology (Australia). Quindi io voglio dire una cosa a tutti i giovani : partite. Se avete la possibilità di farlo, fatelo, buttatevi. La paura di non riuscirci non equivale neanche minimamente alla bellezza di saper volare. E nell’apprendere a volare, troverete una cosa che non sempre potrete trovare nel luogo e nella realtà dove siete right now : voi stessi. Ci sono parti di noi che restano nascoste nell’ombra, che non si rivelano finché non vengono interpellate direttamente, finché non vengono messe alla prova da una situazione reale. E quando avrete accettato anche questi nuovi aspetti di voi, che indubbiamente potranno essere forze o debolezze, scoprirete una nuova persona guardandovi allo specchio. Vi sorprenderete a pensare en riflettere in modo diverso, in un’altra lingua magari, a vedere le cose sotto un’altra luce, una luce che rende tutto più chiaro. Perché, come scriveva Marcel Proust «L’unico vero viaggio verso la scoperta non consiste nella ricerca di nuovi paesaggi, ma nell’avere nuovi occhi».