di G. Izzo 4ª S1 –
Noi studenti della 4ªS1 del Telesi@ il giorno 28/03/’17 ci siamo recati a Napoli per assistere in mattinata all’opera teatrale ‘La cena delle ceneri’ del filosofo Giordano Bruno e nel pomeriggio abbiamo continuato un percorso storico della città, in particolare abbiamo visitato il centenario Palazzo reale. Partiti presto siamo giunti a Napoli in piena mattinata dove il Sole già splendeva sul Golfo, facendo sì che la temperatura ci facesse sentire già in vacanza. Alle 10.30 è cominciato lo spettacolo con una breve introduzione rivolta a noi giovani riguardante l’uso sempre più frequente delle nuove tecnologie e le conseguenze che esse hanno sulle nostre osservazioni quotidiane, sulle piccolezze della vita che, per nostra sfortuna, il più delle volte ci sfuggono. Lo spettacolo ha riportato in vita il dialogo del filosofo, il quale presso il nobile londinese Fulke Greville, cerca di abbattere il sistema aristotelico-tolemaico che descriveva la Terra immobile come un luogo di imperfezione rispetto alle stelle. Oltre a ciò è stato espresso il problema di Dio e il suo rapporto con la materia, individuandolo come ‘mens super omnia’ (mente al di sopra di tutto) e ‘mens insita omnibus'(mente presente in tutte le cose). Dopo la rappresentazione è stato riprodotto un cortometraggio all’interno del quale è stata ribadita la fermezza e la forza di Bruno a sostegno delle proprie tesi tanto da accettare la morte sul rogo nel 1600. Questo spettacolo è stato molto istruttivo per noi studenti in quanto i temi trattati nella rappresentazione sono stati attualizzati dall’attore protagonista ricollegandosi a problemi odierni e sottolineando l’importanza dello studio come curiosità. All’ uscita dal teatro ci siamo recati a via Toledo dove approfittando anche della bella giornata abbiamo potuto gustare le prelibatezze della città: pizza e sfogliatelle per poi proseguire la nostra esplorazione. Muniti di un auricolare per ascoltare le spiegazioni della guida abbiamo percorso le strade della rivolta dei napoletani contro i Borboni durante il Risorgimento e successivamente abbiamo visitato Palazzo reale che fu la residenza storica dei viceré spagnoli per oltre centocinquanta anni, della dinastia borbonica dal 1734 al 1861. Personalmente e penso tutti i presenti siamo rimasti affascinati da questo splendido palazzo. Il suo sfarzo e i suoi molteplici ornamenti hanno lasciato tutti a bocca aperta sin dall’ingresso che accoglie il pubblico, con lo scalone d’onore completamente in piperno. Muovendoci poi al piano superiore abbiamo visitato il teatrino di corte e gli appartamenti reali, anch’essi affrescati ovunque e ricchi di vasi e oggetti di un valore immenso. Quest’esperienza è stata molto formativa perché ci ha insegnato a comprendere quanta storia e arte ci siano nelle nostre città e come spesso preferiamo andare a visitare città all’estero prima ancora di conoscere ed apprezzare le nostre.