a cura della redazione ASL Web Journalist 4ª L2 Liceo Linguistico –
“Le date sono importanti”: così ha iniziato il suo discorso il referente provinciale dell’associazione Libera di Benevento Michele Martino, introducendo il tema dell’incontro “facciamo un pacco alla camorra” che ha coinvolto, il giorno 19 gennaio 2018, tutte le classi terze, quarte e quinte dell’Istituto Telesi@ presso il cinema/teatro Modernissimo di Telese Terme, con il patrocinio del comune e dell’arma dei carabinieri.
E le date sono importanti perché importante è la memoria: ricordare i nomi e le storie delle vittime della criminalità organizzata, persone uccise perché hanno avuto il coraggio di ribellarsi, di opporsi a questo fenomeno e alla mentalità omertosa che lo nutre, di non sottomettersi alle minacce, o, semplicemente, per sbaglio, perché si trovavano “nel posto sbagliato al momento sbagliato”.
Ma le vittime innocenti della camorra non sono mai nel posto sbagliato, sottolinea Michele Martino: la verità è che non può più esserci posto per la criminalità.
Così nasce, grazie alla cooperativa sociale di comunità “iCare” e alla cooperativa sociale “Al di là sogni”, l’iniziativa “facciamo un pacco alla camorra”: “Fare il pacco” è una tipica espressione napoletana che significa “truffare”, “imbrogliare”.
Il pacco che la cooperativa sociale “Al di là sogni” ci ha presentato costituisce un vero e proprio “imbroglio” alla camorra, perché i prodotti che contiene sono nati dai territori confiscati, grazie al lavoro di persone che sono riuscite a riconquistare la libertà e la dignità, come Gaetano, ex camorrista, che con la sua testimonianza ha commosso tutti: rimasto coinvolto, come tanti giovani, in una guerra più grande di lui nel quartiere di Scampia, ha trovato la forza di riscattarsi.
L’intervento finale del vescovo, Mons. Domenico Battaglia o, come preferisce farsi chiamare, Don Mimmo, ci ha spronato a fare tesoro di questo incontro all’insegna della legalità, sottolineando l’importanza della scuola, del supporto dei docenti e della loro missione: quella di formare l’individuo e, oltre che di insegnare, di educare alla legalità, incoraggiando a desistere dalla corruzione, dalla passività e dall’indifferenza.
La criminalità organizzata ci circonda anche se non ce ne accorgiamo: dobbiamo essere in grado di riconoscerla, di stroncarla sul nascere anche nei comportamenti apparentemente più comuni e scontati, e soprattutto, non dobbiamo cedere la nostra coscienza e la nostra individualità a niente e a nessuno, neanche a noi stessi, né alla nostra immagine.
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