di Valeria Tommaselli 4ªC2 –
Dopo aver approfondito un percorso scientifico e religioso sull’evoluzione della vita e sui fenomeni carsici, noi studenti delle classi 4ªC2 e 1ªC2 siamo giunti a Trento, prima tappa della nostra esperienza sul campo. Nonostante le 12 ore di viaggio in pullman del 19 marzo, il giorno seguente, entusiasti per questa avventura scolastica, ci siamo recati al Castello del Buonconsiglio, il più vasto e importante complesso monumentale del Trentino Alto Adige, risalente principalmente al XIII secolo. Al suo interno siamo rimasti tutti sorpresi dall’immensità storica che racchiudevano i suoi affreschi e lo straordinario apparato decorativo, tra cui ricordiamo la Sala Grande, un tempo destinata a ricevere i personaggi più illustri e ad ospitare feste e banchetti. Questa volta i personaggi illustri siamo stati proprio noi, circondati da un magnifico fregio ad affresco che correva lungo le pareti e sorvolati dal classico soffitto a cassettoni di legno intagliato, il tutto opera dei fratelli Dossi.
Dopo una sosta alla Fontana del Nettuno, nel pomeriggio ci siamo catapultati in un passato vecchio di 5 miliardi di anni. Il filo rosso della nostra storia ci ha accompagnato dalle prime molecole, dall’evoluzione dei primi dinosauri e mammiferi, fino alla comparsa di un mammifero pensante: l’uomo. Le più interessanti tecnologie hanno reso possibile un approccio unico con il passato, che sembra camminarti accanto, per esempio, nella struttura a spirale del primo piano. Sorpresa finale la spettacolare terrazza del quinto piano del MUSE, da dove è possibile avere una vista a 360 gradi della valle dell’Adige.
Il 21 marzo siamo stati abbracciati dall’inaspettato sole di Verona, dove abbiamo visitato Castelvecchio, un’imponente e vasta fortezza che ci ha colpito per il suo aspetto alquanto militare. Fu fatto erigere da Cangrande II della Scala, che, nonostante il frequente utilizzo come fortezza, non esitò a renderla presto una residenza di magnifica ingegneria trecentesca. In antitesi all’imponente Castello abbiamo poi incontrato la romantica Giulietta, che ci ha accolto nella sua casa affollatissima, dove un viavai di turisti aspettavano la classica foto sul suo balcone, ormai divenuto simbolo di Verona. Nonostante la folla di turisti, però, siamo tutti riusciti a scrivere un post-it sul muro della casa, sperando di ritornarci presto … Infine, siamo ritornati nel I sec., seduti sui gradini dell’arena di Verona, immaginando di assistere alle molteplici tipologie di ludi e spettacoli, tra cui anche gli scontri dei gladiatori.
L’ultimo giorno, il 22 marzo, dopo aver salutato il nord, ci siamo inoltrati nelle sale delle grotte di Frasassi, dove siamo rimasti stupiti dalle meravigliose sculture naturali, formatesi ad opera di stratificazioni calcaree nel corso di 190 milioni di anni,
grazie all’opera di singole gocce di acqua e delle rocce. La nostra immaginazione ha volato tra i dettagli delle concrezioni, immaginando volti, cammelli, dromedari, giganti e altro abitare tra le profondità di quelle grotte.
Quattro giorni intensi, in cui scienza, natura e storia ci hanno permesso di viaggiare nel tempo e nello spazio … Quattro giorni in cui le amicizie di scuola si sono trasformate in amicizie di viaggio, scoperta e … futuri ricordi indimenticabili.