di Nunzia Tancredi – Classe 2ªSA1 Liceo Scientifico Scienze Applicate –
I giovani e il rapporto con lo sport. L’esperienza di Mattia Manca
“Nulla di ciò che si ottiene senza dolore e senza lavoro è veramente prezioso “ nella vita come nello sport.
Lo sport è qualcosa che ci accompagna sin dall’infanzia, da quando ci arrampicavamo dappertutto, correvamo dalle nostre mamme oppure calciavamo il nostro primo pallone. Tutti ne abbiamo praticato almeno uno da piccoli, dalla danza alla pallavolo. L’attività fisica è fondamentale per tutti, in particolare per i giovani poiché impegna il fisico e libera la mente: “ Mens sana in corpore sano”. Non bisogna paragonarlo ad un semplice passatempo, perché lo sport non è solo esercizio fisico ma un mezzo di crescita, un modo per maturare o aumentare la propria autostima e soprattutto significa rispettare regole precise e imparare a competere lealmente. Lo sport è un mezzo per poter stare insieme a persone che condividono le tue stesse passioni, può essere una valvola di sfogo, un mezzo per emergere o per dimostrare chi siamo davvero, in alcuni casi l’unica salvezza o via di scampo. Tuttavia implica tanto sacrificio e tanta costanza, non sempre ripagati dai risultati, motivo per cui molti ragazzini ad un certo punto mollano, a causa anche dei troppi impegni, soprattutto scolastici. Da studi e ricerche, infatti si evince che in Italia circa il 20% dei maschi e il 40% delle femmine interrompe prematuramente la pratica sportiva agonistica, il cosiddetto dropout che letteralmente significa “ritirarsi”: la fascia di età più a rischio è quella tra i 15-17 anni per i maschi, mentre per le femmine già prima dei 15anni. Mattia Manca, adolescente che frequenta il secondo anno del Liceo scientifico indirizzo Scienze Applicate, rappresenta un’eccezione; è la dimostrazione che con impegno e dedizione si può fare tutto, anche inseguire quei sogni che sembrano irraggiungibili. “Pratico nuoto da quando avevo 3-4 anni ; ho iniziato frequentando la piscina Seneta di Telese Terme per poi continuare al prestigioso circolo canottieri di Napoli. Non vivo una vita da classico 15enne, ma non mi è mai pesato anche se non nego che mi sarebbe piaciuto essere più libero, pur continuando ad avere contatti frequenti con i miei amici. Vado a Napoli almeno 6 volte a settimana per due ore di nuoto e tre volte a settimana mi occupo di fare anche palestra. Nonostante ciò i miei professori si dimostrano molto comprensivi e mai nessuno ha cercato di scoraggiarmi. La scuola e il nuoto sono due attività molto complicate da gestire contemporaneamente, ma sono sicuro delle mie capacità e sono sicuro di poter portare a termine tutti e due gli impegni, anche con ottimi risultati. La domanda che mi viene fatta più spesso è cosa vorrei fare tra 5 anni: non posso prevedere il futuro però riguardo al nuoto vorrei tanto puntare alla maglia nazionale minore e poi successivamente a quella maggiore. Per quanto riguarda la scuola, intanto l’obbiettivo è arrivare al diploma e poi si vedrà. Io penso che la scuola non mi impedisca, anzi aiuti a realizzare i propri sogni”. Conclude così il 15enne Mattia Manca e la sua esperienza ci incoraggia a seguire i nostri sogni, a non mollare, ma ci fa comprendere anche che per raggiungere quegli obiettivi che veramente ci interessano sono necessari anche il sacrificio e una gran forza di volontà.