A cura di Maria Cristina Pelosi –
In occasione dell’uscita del romanzo “Il Guardiano dei miei sogni” avvenuta nel mese di febbraio, Nicole Conte è stata la protagonista della serata di venerdì 29 ottobre dedicata alla presentazione del suo primo libro, scritto a soli sedici anni.
Il ricevimento si è aperto con i saluti istituzionali e relative interviste alla dirigente dell’IIS TELESI@, la professoressa Angela Maria Pelosi, al sindaco di Telese Terme, Giovanni Caporaso, e all’affermato giornalista de Il Fatto Quotidiano, nonché Presidente Nazionale Borghi della Lettura, Roberto Colella.
Conseguentemente all’entrata di Telese Terme nel circolo che vede coinvolte le maggiori città d’Italia infatti, la nostra cittadina ha avuto l’occasione di ospitare l’ideatore di un progetto tanto stimolante quanto funzionale, che ha inevitabilmente indotto i nostri compaesani alla lettura ma, soprattutto, al concetto di condivisione.
Dopo questa breve parentesi introduttiva dunque, l’attenzione si è spostata sul romanzo della giovane scrittrice Nicole Conte, frequentante la classe 5ES1 del nostro istituto. Insieme a lei, la professoressa Concettina Della Valle e la preside Angela Maria Pelosi, moderate da Gabriella D’Onofrio, ex studentessa dell’IIS Telesi@.
Fin da subito sono stati messi in luce l’amore e la passione della nostra giovane autrice, che ha sempre fatto della lettura e della scrittura le sue più care compagne di vita, due amiche strette, intime, che ha deciso di assecondare ogni volta e a cui si è confidata continuamente senza mai titubare minimamente.
È proprio grazie a questa passione che, nel 2019, Nicole ha abbozzato la prima forma del suo manoscritto, “Nato da un processo molto naturale” e creato per essere lasciato all’interno del suo cassetto. Solo grazie all’incitamento (forse anche ricatto, ma sempre a fin di bene) della professoressa Della Valle, dei suoi amici e dei suoi parenti, Nicole si è convinta ad aprirsi e a proporre il suo lavoro ad un’esperta, Maria Pia Selvaggio, presidente della casa editrice 2000diciassette, che lo ha da subito apprezzato.
“Il guardiano dei miei sogni” è così diventato realtà, ed è proprio relativa all’importanza dei sogni la domanda che più di tutte ha fatto emergere la dedizione, il desiderio e la passione che hanno caratterizzato il processo creativo di Nicole: “Non esiste un’età giusta per sognare, c’è bisogno che tutti lo facciano, grandi e piccoli. Essendoci abituati a ritmi frenetici e ad una quotidianità prevalentemente programmata, ritengo sia fondamentale lasciare spazio ai nostri sogni, i quali riescono a darci sia la giusta spinta, necessaria ad affrontare la realtà, sia la speranza di riuscire a migliorarla.”
Un altro motivo predominante all’interno del romanzo è indubbiamente quello dell’amicizia che lega i personaggi principali. A tal proposito, Nicole ci ha tenuto a spiegare quale valore i legami affettivi avessero per lei:” Alla mia età l’amicizia è fondamentale, oserei dire quasi quanto l’amore. Avere una persona accanto nei momenti lieti, ma soprattutto in quelli in cui il mondo ti pesa, è essenziale; a volte ti aiuta, altre volte ti salva”.
“C’è qualcosa a cui non sapresti mai a rinunciare?”
“La famiglia, per me è un valore molto importante, e non mi riferisco solo alla sua concezione tradizionale. La famiglia può essere composta anche da amici, da passioni. La cosa importante è che alla base ci siano sempre l’amore ed il rispetto reciproco. Solo a questa condizione i rapporti riescono a sopravvivere e a perdurare”.
In conclusione, la parola è stata affidata alla professoressa Maria Pia Selvaggio, presidente della casa editrice 2000diciassette, nonché “fata madrina” della nostra Nicole, dato che le ha concesso la possibilità di vedere il suo sogno avverarsi. Nel suo breve ma incisivo intervento, la professoressa ha ribadito l’importanza di incentivare i ragazzi alla cultura, “Perché è proprio da loro che parte il futuro ed è proprio da loro che dobbiamo imparare. Non ripetiamo gli errori del passato, ascoltiamo i giovani, ultimamente, purtroppo, ce ne stiamo dimenticando”.
È con queste belle ed energiche parole che l’incontro di venerdì 29 ottobre si è concluso, ed è proprio da queste parole che, però, bisogna ripartire.