a cura di Elisa Simone classe 3ªES1 –
Il 25 novembre 2021, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, le studentesse e gli studenti della classe 3aES1, accompagnati dalle docenti Teodolinda Franco, Daniele Biele, Gabriella Bastone si sono recati presso l’aula consiliare del Comune di Solopaca per prendere parte al Progetto di sensibilizzazione ”La violenza sulle donne, conoscerla per combatterla” promosso dal SAI di Solopaca, cui hanno aderito anche due docenti della Slovenia del progetto Erasmus. Nell’incontro, moderato dalla Giornalista di Anteprima24 Alessia Giusti, i partecipanti sono stati investiti da un tagliente uragano di emozioni a causa del tema trattato e dei diversi interventi realizzati. Dopo una breve introduzione, con conseguente riflessione, dell’Assessora alle pari opportunità del Comune di Solopaca Nunzia Ottavo, l’Assessora all’istruzione Lara Iannotti ci ha presentato la storia delle tre brillanti sorelle Mirabel, il cui massacro in data 25 novembre 1960 ha sollevato il velo dell’indifferenza e ha intonato la prima strofa di una millenaria canzone di emancipazione, composta nella notte dei tempi ma, solo nell’epoca contemporanea, cantata con roseo vigore e consapevolezza. Ci è stata presentata la storia di tre Donne divenute martiri della lotta all’uguaglianza semplicemente perché belle, colte e non facilmente assoggettabili come subordinate, durante la dittatura di Rafael Leónidas Trujillo Molina nella Repubblica Dominicana. Dopo questa incisiva narrazione, la psicologa e psicoterapeuta Emilia Serafini (rappresentante della Coop. SAN ROCCO, l’ente attuatore SAI Solopaca) ha presentato agli studenti presenti il progetto che ha come destinatari proprio i giovani e un’annessa testimonianza di attuazione pratica: la panchina dipinta di rosso da alcuni dei ragazzi immigrati accolti nella comunità solopachese.
Il momento centrale di questo incontro-confronto ha lanciato un’invisibile ma rovente freccia nella sensibilità dei presenti: Vanie, una coraggiosa Donna di 37 anni, beneficiaria del Centro SAI Solopaca, ha portato la sua struggente testimonianza, una testimonianza di pura lotta per la libertà. Dopo aver passato la prima parte della sua vita nell’ombra della subordinazione femminile in Camerun fra violenze fisiche e sessuali, il giorno del funerale del suo mostruoso marito (avente tredici mogli di cui usufruire come serve) ha sentito un’ impetuosa voce dentro se stessa che le ha fornito la forza per fuggire prima verso il Paese natale della nonna, successivamente, dopo aver condotto un viaggio, in cui i suoi occhi hanno assistito alle più atroci azioni dell’uomo che diventa bestia, verso le sponde mediterranee dell’Europa è giunta in Italia su un barcone carico delle speranze di una Donna che desiderava poter diventare ciò che da piccola le avevano impedito di sognare. Dopo quest’intenso momento, la psicologa e responsabile della Coop. EVA- CENTRO ANTIVIOLENZA FRIDA, Concetta Gallo, ha illustrato i diversi enti presenti sul territorio nazionale e regionale che forniscono sostegno giuridico, economico, sociale e, soprattutto, psicologico alle Donne vittime di violenza, fra cui, ad esempio, le case rifugio di ‘Aisha’, che dona supporto alle donne vittime di tratta sessuale, e di ‘Casa Lorena’, ed altri centri antiviolenza oltre Frida, come ‘Arabia’. L’obiettivo di questi specifici servizi e del numero verde antiviolenza 1522 è quello di ricostruire l’autostima della donna che necessita di aiuto per superare il circolo vizioso di cui è stata pedina. In particolare, il centro Frida tutela i diritti umani e promuove una cultura innovativa di riconoscimento, denuncia e prevenzione delle realtà violente, offrendo alle donne accoglienza, ascolto, consulenza legale e psicologica, gruppi di auto-aiuto, orientamento, accompagnamento nel percorso di autonomia. La relatrice Gallo ha sottolineato come oltre la violenza fisica, sessuale e psicologica, la meno citata e, forse la più subdola, è quella di carattere economico che ti conduce, un bel giorno, a svegliarti e renderti conto di esser stata completamente dormiente nella
tua relazione e, pertanto, di non possedere nulla di materiale per poter scegliere di rompere un legame tossico andando via. A questo punto, la parola è stata ceduta alla classe 3ºES1 del Liceo Economico Sociale dell’IIS Telesi@ che ha simulato la lezione sul campo ‘Come petali di rosa’ in merito alla recente legge del 19 luglio 2019 n.69, di cui sono stati ampliamente descritti i punti salienti e innovativi grazie alla collaborazione fra la studentessa Carlo Palmira nelle vesti di docente e la comunità della classe nel suo insieme. Questo coinvolgente intervento è stato seguito dalla lettura della poesia ‘Perdonaci, Donna’ composta in prima persona dalla studentessa Elisa Simone e recitata con grande emozione dallo studente Cacchillo Pasquale della 4ªES1.
A conclusione dell’incontro, Maria Tommasina D’Onofrio, membro del Consiglio regionale Campania, ha poi proposto la considerazione dei dati Istat riguardanti i casi delle vittime di femminicidio, di cui il 63% rimane in silenzio e i cui carnefici sono i mariti per il 60% ed ex compagni per il 13%; per poi realizzare, subito dopo, un excursus positivo sulle normative vigenti in materia, come il decreto di libertà, che prevede 400 euro al mese per il primo anno dalla denuncia per un ‘accompagnamento’ a queste Donne nella ricostruzione di una propria vita indipendente o i nuovi bandi sull’utilizzo come strutture di accoglienza e anti-violenza dei beni confiscati alla mafia.
Il LES vuole mandare un chiaro messaggio: “Non insegnate alle vostre figlie come proteggersi, insegnate loro il valore dei diritti che posseggono ed educate i vostri figli a rispettarli, affinché più nessuna donna possa conoscere l’inferno terreno dei violenti, discriminanti e devastanti indici accusatori!”