Il giorno mercoledì 1 dicembre 2021 la 5ªS1 del liceo scientifico di Telese Terme, ha partecipato ad un incontro con il professore Guido Tonelli, ordinario di Fisica Generale presso l’Università di Pisa, e portavoce dell’esperimento CMS presso il CERN, che ha portato alla scoperta del bosone di Higgs.
Affiancato da Giovanni Caprara editorialista scientifico del Corriere della Sera, i due hanno affascinato i ragazzi trasmettendo la passione per il proprio lavoro.
L’incontro aveva l’obiettivo di far vivere agli studenti un viaggio per comprendere il tempo e le sue tante e diverse dimensioni: il tempo delle grandi distanze cosmiche, quello dell’esperienza umana scandito dalla memoria e dal desiderio, quello del battito cardiaco. Un viaggio per cercare di comprenderne il mistero: il tempo scorre? O sta fermo? E come si misura? Come fanno la gravità a rallentarlo e i buchi neri a fermarlo?
Da sempre viviamo nel tempo, che non è eterno, il tempo ha un prima e un dopo, e per comprenderne la storia avremo bisogno della logica e anche della fantasia, dell’arte e della filosofia.
Tonelli fa riferimento agli aspetti storici della concezione del tempo, il tempo ciclico dei Greci, e poi cita due momenti della storia, la Rivoluzione francese e la Comune di Parigi in cui si abolì il calendario Gregoriano in vigore per formulare il tempo in base a valori laici, riferiti alla Natura.
Descrive poi le due rivoluzioni del ‘900 operate da Einstein dall’infinitamente piccolo con la Teoria della Relatività Ristretta all’infinitamente grande con la Relatività Generale. Se massa ed energia si equivalgono esse deformano lo spazio-tempo, il tempo stesso diventa materiale, e la Terra si muove seguendo la deformazione dello spazio tempo.
La Relatività generale fu alla base dello sviluppo di modelli cosmologici, primo fra tutti il modello del big-bang formulato dopo che Hubble scoprì l’allontanamento delle galassie.
Lo stesso Einstein ebbe difficoltà ad accettare le implicazioni della sua teoria cioè l’espansione dell’Universo, perché questo significava che il Tempo aveva avuto un’origine. Nella sua idea infatti l’Universo era eterno e immutabile, e non c’era stato un momento in cui spazio e tempo non esistevano.
Lo studio dei buchi neri ci permette di indagare sullo spazio-tempo poiché si tratta di masse di grandi dimensioni che lo deformano. Nella nostra galassia c’è uno di questi buchi neri: Sagittario A. Essi non sono visibili ma quando due buchi neri entrano in collisione tra di loro si produce una grande vibrazione, l’intero universo oscilla, e allora diventano visibili. Questa vibrazione è rappresentata dalle onde gravitazionali che trasportano dunque informazioni sullo spazio-tempo locale generato intorno al buco nero.
Intorno ad un buco nero il tempo non esiste, si ferma, Tonelli lo descrive come un “luogo infernale”. Stephen Hawking diceva che il buco nero può evaporare e questo spiegherebbe anche la formazione di un buco nero.
Il tempo dell’Universo quindi non solo risulta deformato ma anche frammentato in tanti spazio-tempo locali.
La scienza cambia la visione del mondo anche se non ce ne accorgiamo subito. “È necessario conoscere quello che la scienza sta conoscendo per essere pronti alle esperienze del futuro”.
Alla domanda sulla possibilità del viaggiare nel tempo, Tonelli risponde che al momento non si hanno gli strumenti adatti per farlo. Però afferma che non è una teoria da escludere, del resto 100 anni fa delle cose che si ritenevano impossibili sono diventate oggi possibili grazie alla scienza e alle tecnologie.
Chrónos è un mistero, e non solo per i fisici. Lo era per i primi uomini e continua a esserlo per noi oggi. Ma da sempre chi comprende le leggi dello scorrere del tempo domina il mondo. Il tempo esiste, non si può fermare e non se ne può invertire il corso, almeno per ora, lo si deve solo saper utilizzare a vantaggio di se stessi e di tutta l’umanità.
Noi studenti della 5ªS1 ringraziamo i professori Tonelli e Caprara per averci trasmesso la passione per la fisica e ringraziamo la nostra scuola per averci incoraggiati a credere in noi stessi e nelle nostre capacità, dandoci l’opportunità di seguire il seminario.
I giovani non possono prevedere il progresso delle tecnologie e delle ricerche scientifiche, ma possono contribuire validamente allo sviluppo tecnico e scientifico attraverso lo studio e la ricerca.