di Silvio Morone 4ªC1 –
La Guerra è di nuovo tra noi, l’invasione russa dell’Ucraina è realtà, la capitale Kiev che fino a ieri andava avanti fra traffico e attività commerciali si è svegliata sotto il rumore dei bombardamenti, le autorità locali hanno già dato l’allarme in vista del prossimo attacco aereo russo. Una domanda sorge spontanea: come si è giunti di nuovo ad una situazione simile che fino a poche ore fa sembrava inverosimile?
Per affrontare alle radici il tema del conflitto Russo-Ucraino dobbiamo tornare indietro nel tempo di parecchi secoli. L’Ucraina è per la Russia ancora una ferita aperta e molto dolorosa per numerosi motivi di matrice storica e culturale che hanno radici molto profonde.
Kiev, la capitale dell’Ucraina, è considerata la culla del mondo russo e del successivo impero zarista, infatti, è stata la capitale di uno stato medievale chiamato Rus di Kiev, considerato dagli storici come l’antesignano della moderna Russia. L’Ucraina svolge da sempre una funzione di vitale importanza per il mondo slavo poiché è stata la patria di illustri scrittori in lingua russa come Nikolaj Gogol, Michail Bulgakov e leader politici come Leon Trotsky e Leonid Breznev. Ancora oggi l’Ucraina è considerata dalla Russia come un’entità legata a sé sia culturalmente che politicamente, tanto è vero che molti cittadini ucraini nati prima del raggiungimento dell’indipendenza, nel 1991, con il crollo dell’URSS sono di madrelingua russa. Nella Nazione Ucraina dall’indipendenza ad oggi si sono succeduti alternativamente numerosi governi, sia filoeuropei sia filorussi, che inaspriscono le tensioni da tempo esistenti tra i due paesi. Nel 2004 si sviluppa in Ucraina un movimento di protesta, all’indomani dell’elezioni presidenziali, chiamato “Rivoluzione Arancione”, in risposta ai brogli elettorali che avevano portato alla vittoria del candidato filorusso Viktor Janukovyc, causando la reazione dello sfidante filoeuropeo Viktor Juscenko, che denunciò pubblicamente i brogli, costringendo il governo a indire nuove elezioni. Juscenko, vincitore delle seconde elezioni, ha riaffermato la volontà della maggior parte della popolazione di stringere rapporti con l’Unione Europea. Il nuovo leader ucraino governerà il paese fino alle elezioni del 2010, che vedranno la vittoria di Viktor Janukovyc, il quale nel 2013 sarà costretto alle dimissioni da una serie di rivolte popolari che porteranno al potere un governo europeista non riconosciuto da Mosca. La reazione Russa causerà l’anno successivo l’annessione della Crimea tramite un referendum farlocco non riconosciuto dagli organismi internazionali. Tutto questo incoraggia delle rivolte separatiste nel Donbass (regione Ucraina composta da 3 province), che provocherà la nascita di due repubbliche filorusse, riconosciute l’atro ieri: il 23 febbraio 2022 Putin giustifica così la sua azione militare.
Il conflitto Russia–Ucraina, che fino ad oggi è stato sempre di bassa intensità, ha comunque provocato la morte di circa 14mila persone, includendo i 298 passeggeri di un aereo di linea della compagnia Malaysia Airlines abbattuto nel 2014 dai separatisti filo-russi. I soprusi russi hanno costretto molti cittadini ad abbandonare le proprie case dall’inizio delle ostilità e molte donne ucraine sono arrivate da noi. Nonostante le trattative diplomatiche che hanno portato alla firma degli accordi di Minsk nel 2015, non è mai stata rispettata da nessuna delle parti il “cessate il fuoco” che era stato concordato.
L’invasione di Putin è iniziata la scorsa notte. Ha raggiunto ormai tutte le aree del paese da Odessa a Leopoli passando per la capitale Kiev e facendo seguire l’attacco di terra a quello aereo. Nonostante non siano ancora stati assunti nei confronti del governo russo provvedimenti ufficiali, il G7 condanna l’invasione russa a sostegno dell’Ucraina. Il presidente degli Usa Biden e la presidentessa della commissione europea, Ursula von der Layen, hanno espresso parole di condanna nei confronti di Mosca, ed organizzato un programma di sanzioni economiche e blocco bancario, anche se ancora non hanno espresso la volontà di intervenire attivamente nel conflitto.
Il Mondo sta assistendo ad uno scenario che nessuno di noi avrebbe mai immaginato di vivere, scenario relegato alle pagine di un libro di storia.
“Tutto ciò che l’uomo ha imparato dalla storia è che dalla storia l’uomo non ha imparato niente” (G.W.F.Hegel)