di Rosanna Mongillo 3ªC1 –
L’Italia sta cambiando. Finalmente qualcosa sta cambiando e non possiamo rendercene conto se non iniziamo a guardare con occhio critico la realtà che ci circonda.
Per moltissimo tempo e troppo spesso ancora oggi si pensa all’arte come Firenze o Roma, riducendo la città di Napoli al mare e al Vesuvio.
Dobbiamo essere curiosi e avere voglia di guardare bene il mondo dell’arte: se riusciamo in quest’obiettivo ci renderemo conto che esaltiamo le eccellenze del barocco o del rinascimento italiano, non tenendo conto delle magnificenze che provenivano dalla capitale partenopea.
Ma ora, l’Italia sta cambiando: Napoli non è più solo il lungomare con il sole che si specchia sull’acqua o tutte le caratteristiche tipiche di un paesaggio marino. Napoli è tutta un’altra cosa, è un’opera d’arte infinita.
Ringraziamo anche i mezzi di comunicazione che utilizziamo quotidianamente e le case cinematografiche che divulgano immagini nuove. A prima vista, vedendo tali capolavori, potremmo pensare di trovarci di fronte a un Raffaello o un Caravaggio, invece, sono artisti di cui non conosciamo i nomi, ma sorprendentemente simili ai grandi del ‘400 o ‘500.
In una società in cui i pregiudizi valgono molto più di una recensione su TripAdvisor, la prima vittima è sicuramente la città di Napoli: le influenze del passato continuano a esercitare un forte impatto sia sugli studi specialistici sia sull’immagine della città nella letteratura storico-artistica in senso ampio., nonostante si sia verificato negli ultimi tempi un aumento dell’interesse degli studiosi nella ricerca della verità.
Noi studenti siamo i primi ad essere colpiti dall’impatto di tali pregiudizi: conosciamo benissimo le opere esposte a Venezia o a Roma o a Firenze, ma non sappiamo cosa fare quando ci troviamo in giro per Napoli. È per questo motivo che noi ragazzi del liceo classico siamo infinitamente grati alla dottoressa Francesca Santamaria, Coordinatrice del Centro per la Storia dell’Arte e dell’Architettura delle Città Portuali “La Capraia”, per averci presentato in un’ottica nuova la città di Napoli. Assistere alla lezione è stato un piacere per i contenuti interessanti e originali. Sicuramente da oggi cambieremo il nostro modo di guardarci intorno e ci porremo sempre delle domande allo scopo di trovare delle risposte, affinché la storia dell’arte non venga dimenticata.
Napoli è stata a lungo considerata una città senza una propria identità artistica: dal momento che nella scrittura della storia artistica peninsulare tale identità si definisce col concetto di scuola locale, la presunta mancanza di una tale scuola è stata tradizionalmente percepita come segno della marginalità di Napoli e della sua dipendenza da centri come Roma, Firenze e Venezia. Finalmente, però, il mondo sta cambiando e la scuola locale è ad oggi rappresentata dalla televisione o dal cinema che scelgono di ambientare le vicende tenendo come sfondo capolavori dimenticati.
L’Italia sta cambiando grazie al lavoro di persona come la dottoressa Santamaria, che, con gli occhi che le brillavano mentre ci presentava la lezione e un sorriso che trasferiva la sua passione per la materia, fanno conoscere alle nuove generazioni il mondo per quello che davvero è.
Il messaggio è stato chiaro: scoprite il mondo e le sue bellezze nascoste, perché queste vi stupiranno.