di Avitabile Ilenia, Erminia Di Biase 4ªC1 –
Giriamo il mondo pensando di poter trovare in questo modo la felicità, per poi renderci conto di quanta bellezza ci circondi nelle nostre strade: Francesco Carignani ha studiato in Italia, ha vissuto in America e in Francia, dove si è reso conto che il nostro Paese potrebbe vivere di sola cultura e turismo per quanto è apprezzato. Siamo al secondo incontro del Ciclo di Convegni di Arρkademy, l’argomento di oggi è “Crowdfunding e cultura: il caso del documentario Lamont Young”. Il crowdfunding è un processo collaborativo di un gruppo di persone che utilizza il proprio denaro in comune per sostenere gli sforzi di persone e organizzazioni. È una pratica di micro finanziamento dal basso che mobilita persone e risorse. Il crowdfunding è arrivato anche nel mondo della cultura grazie a studiosi come Carignani, che, tornato in Italia ha deciso di inseguire il suo sogno e fare della propria passione un mestiere.
Il 27 Aprile 2022 noi studenti del liceo Classico e Liceo Classico Internazionale, presso la Bibliotec@ della nostra scuola, abbiamo avuto l’opportunità di ascoltare la storia di un “architetto”, di un “folle”, di un “genio”: Lamont Young. Young nasce a Napoli da Giacomo Enrico Young, possidente scozzese che si era trasferito a Napoli dall’India ed Elisabetta Swinhoe, nata a Calcutta; pur essendo nato a Napoli e riconosciuto popolarmente come napoletano non acquisì mai la cittadinanza italiana. Fatta eccezione per periodi di studio in Svizzera ed in Inghilterra, passa gran parte della sua vita a Napoli, restando però suddito inglese. Nel 1874, a soli 23 anni partecipò ad un bando del Comune di Napoli, proponendo il primo progetto di metropolitana a Napoli, che prevedeva inoltre lo sviluppo del quarterie di Bagnoli, individuato come territorio ideale per il turismo ed il verde, e la creazione di un nuovo quartiere, Rione Venezia, che sarebbe dovuto sorgere a largo di Posillipo. Durante il corso della sua carriera fu anche inventore, depositando numerosi brevetti. Young fu anche un appassionato di motori e la sua passione per le auto lo indusse a promuovere la nascita dell’automobile club di Napoli, ufficialmente costituito il 18 febbraio del 1906, presso la sua abitazione di allora. Morì suicida a Villa Ebe, a Pizzofalcone, nel 1929. Questa storia però non rimane confinata in queste quattro mura perché grazie al sogno di un altro “folle”, Francesco Carignani, la vita e le opere di Lamont Young saranno presto visibili in un documentario. Non sarà solo la storia di un personaggio che ha realizzato edifici che siamo abituati a vedere giornalmente, ma di cui non sapevamo l’esistenza. Questa storia è molto di più, è passione, determinazione, coraggio; idee che non sono rimaste solo idee, ma che con il tempo sono diventate realtà.
“Una mattina mi sono svegliato e ho deciso di fare un documentario.
Ma come?
Ho bisogno di soldi, ma dove prenderli? Ho scoperto che i soldi ci sono, è solo che non sappiamo chiederli e ci beviamo la favoletta del “non ci sono fondi”. Mi sono rivolto al DIARC- dipartimento di architettura della Federico II- e all’ANIAI. Non ero più solo un uomo con un’idea e senza soldi, ma ero un’uomo senza soldi con due patrocini.
Ho creato una pagina facebook dove ho iniziato a raccontare la storia di questo architetto. Inizialmente eravamo pochi, poi piano piano la cosa ha preso piede e il numero è aumentato”.
Il documentario sarà presto in onda, le riprese sono iniziate e il progetto sta andando avanti. Andrà bene o andrà male è già un successo, perché qualcuno ha appoggiato un’idea, uno sconosciuto, che ha potuto realizzare un sogno… il suo sogno.
Il messaggio di questo incontro è dunque quello di seguire sempre il nostro cuore, non dare ascolto alle persone che ci ripetono che non siamo in grado: siamo all’altezza di qualsiasi cosa vogliamo fare.