a cura di Raffaella Ludovico e Francesca di Crosta della classe 4ªS2- Liceo Scientifico –
A conclusione del percorso PCTO organizzato da Federchimica, le classi quarte del liceo scientifico si sono recate presso il Dipartimento di Scienze Chimiche dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” per una giornata di studi curata da Armando Zarrelli, professore associato di chimica organica dal 2001, il quale ha esordito con una breve e simpatica affermazione:
“Se è verde e si muove, è biologia
Se puzza, è chimica
Se non funziona, è fisica
Se non si capisce, è matematica
Se non ha senso, è economia e psicologia”.
Il chimico è un creativo che mette insieme gli atomi per inventare nuove molecole che svolgono le funzioni che desideriamo; tutto quello che usiamo è stato creato da chimici, che comprendono come funzionano gli esseri viventi, considerando i processi alla base della vita. Il professore ha sottolineato l’importanza della chimica, necessaria per risolvere problemi spesso legati al progresso, infatti aiuta a ridurre e riutilizzare i rifiuti, preserva i beni culturali dal degrado, consente di progettare materiali biodegradabili e sostenibili; al contempo però la chimica non dev’essere il capro espiatorio se qualcosa non va come dovrebbe. Spesso è l’uso improprio di una sostanza a provocare danni. Ad esempio, il fosforo bianco, presente in molti ordigni bellici già a partire dal primo conflitto mondiale, ha provocato ustioni e rapidi avvelenamenti spesso letali. Stesso discorso per l’impiego del benzene e dell’Agent Orange, un defoliante contenente sostanze tossiche, che venne usato nel corso della guerra del Vietnam causando moltissime vittime. A seguire è stato affrontato il problema degli inquinanti emergenti, sostanze che incontriamo quotidianamente come sapone, creme solari, ma anche farmaci. Molte di queste sostanze, dopo essere state utilizzate, giungono nei corsi d’acqua fino ad arrivare ai depuratori. Nel laboratorio di Chimica Organica, abbiamo seguito l’iter per poter isolare tali composti con diverse tecniche cromatografiche (HPLC, GC) e per poi caratterizzarli attraverso spettroscopia di Risonanza Magnetica Nucleare (NMR). L’ occasione è stata preziosa anche come orientamento alla scelta universitaria. Il corso di Laurea in Chimica e Chimica industriale garantisce un’offerta di lavoro superiore alla domanda e la sua connotazione fortemente sperimentale assicura che metà del percorso formativo è costituito da attività di laboratorio. Le tecnologie sono all’avanguardia, vi lavorano gruppi di ricerca riconosciuti a livello avanzato e si instaurano connessioni tra il mondo del lavoro e quello della ricerca. Insomma è decisamente da prendere in considerazione dopo il liceo scientifico.