“Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi” Marcel Proust.
Il viaggio è uno dei modi più semplici e immediati per avere nuovi occhi, a patto che ci rendiamo disponibili a veder vacillare le nostre certezze granitiche e a lasciarci stupire.
Le emozioni, le sensazioni, i diversi stati d’animo che abitano in noi quando siamo in procinto di prendere un volo, incontrare volti nuovi, gustare nuovi piatti, sono sempre le stesse e coincidono con quell’unico e grande senso di stupore.
Assaporando il gusto della meraviglia, ci rendiamo conto dell’immensa bellezza che ci circonda e capiamo che possiamo ancora trasecolare gettando uno sguardo attorno a noi. Il viaggio ci costringe a vacillare tra il porto sicuro delle nostre salde convinzioni sul mondo e la bellezza fluttuante del nutrire la curiosità di sapere. Il caustico rapporto tra queste due forze uguali ma opposte, si risolve nella genesi di una forza risultante capace di scovare nel “nuovo” un pò di “casa”.
Come un’onda impetuosa e travolgente, la scoperta di Berlino è stata per noi la concretizzazione di un vortice di emozioni che ci hanno costretto ad “avere nuovi occhi”. Dal fascino travolgente del Pergamon Museum alla maestosità di Alexanderplatz, dall’imponenza della Torre della Televisione alla profondità del memoriale di Bebelplatz, realizzato nel 1995 dall’artista israeliano Micha Ullman, in ricordo del rogo dei libri, siamo rimasti affascinati dal connubio artistico, storico e architettonico che permea la capitale tedesca.
Senza mai scontrarsi, i due moti opposti di Berlino si sono affiancati dolcemente in una danza della quale non tutti conoscono i passi e riescono a catturare le movenze. Riecheggia nell’aria berlinese il dualistico rapporto tra la consapevolezza del passato e il bisogno di un futuro raggiante in un presente che impone con forza il suo predominio. Ne è un limpido esempio, la restante parte del muro sulla quale si amalgamano il grigiore di tempi passati e la vividezza del cielo sereno del presente.